Venerdì II di Avvento 2016 La Speranza: “Consolate, consolate il mio popolo
CANTO
I – CI PREPARIAMO ALLA PREGHIERA
– METTIAMOCI ALLA PRESENZA DI DIO
Signore Gesù, Salvatore nostro, fa che nelle ore buie, la speranza sostenga e ravvivi la gioia e ravvivi il nostro coraggio. Mantieni innanzi ai nostri occhi la prospettiva di un mondo che alla fine ti apparterrà e sarà tutto di Dio.
(In silenzio creiamo un’atmosfera interiore di intimità con Gesù presente nell’Eucaristia)
– INVOCHIAMO LO SPIRITO SANTO
Spirito Santo, tu che facesti sobbalzare i primi discepoli scuotendo la loro dimora col soffio potente della Pentecoste, fa sobbalzare anche noi, perché possiamo, come loro, cantare le meraviglie di Dio e manifestarle con la nostra vita. (In silenzio invochiamo lo Spirito su di noi e sui fratelli)
II – PAROLA DEL CHIESA
I. Isaia 40: “Consolate, consolate il mio popolo…”
1 – La speranza cristiana. La speranza non delude. L’ottimismo delude, la speranza no! Ne abbiamo bisogno, in questi tempi che appaiono oscuri, in cui a volte ci sentiamo smarriti e scoraggiati perché ci troviamo impotenti e ci sembra che questo buio non debba mai finire.
Ma “Io spero, perché Dio è accanto a me” e “perché Dio cammina con me”; mi porta per mano. Dio non ci lascia soli. Il Signore Gesù ha vinto il male e ci ha aperto la strada della vita.
E allora, in particolare in questo tempo di Avvento è importante riflettere sulla speranza. Lasciamoci insegnare dal Signore cosa vuol dire sperare. Il profeta Isaia, si rivolge al popolo con un messaggio di consolazione:
«Consolate, consolate il mio popolo – dice il vostro Dio.
Gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata 40,1-2.3-5).
Dio Padre consola e suscita consolatori, annunciando che è finita la tribolazione, il dolore, e il peccato è stato perdonato. È questo che guarisce il cuore afflitto e spaventato. Perciò “preparate la via al Signore .
Adoriamo in silenzio!
2 – La consolazione comincia con la possibilità di camminare sulla via di Dio, che approda nel deserto, così da poterlo attraversare e ritornare in patria attraverso una strada spianata nel deserto. Preparare quella strada vuol dire dunque preparare un cammino di salvezza e di liberazione da ogni ostacolo e inciampo.
L’esilio era stato un momento drammatico, quando il popolo aveva perso tutto: la patria, la libertà, e anche la fiducia in Dio. Si sentiva abbandonato e senza speranza. Invece, ecco l’appello del profeta che riapre il cuore alla fede. Il deserto è un luogo in cui è difficile vivere, ma proprio lì ora si potrà camminare per tornare in patria, a Dio, e tornare a sperare e sorridere. E’ proprio la speranza che ci insegna a sorridere per trovare quella strada che conduce a Dio. Chi si stacca da Dio è una persona senza sorriso. Il sorriso lo dà soltanto la speranza di trovare Dio.
La vita è spesso un deserto, ma se ci affidiamo a Dio può diventare bella. Basta non perdere mai la speranza, e credere nonostante tutto. La speranza ci porta a trovare Dio che si è fatto Bambino per noi. E ci farà sorridere, ci darà tutto! Adoriamo in silenzio!
3 – La conversione E’ quello che diceva Giovanni il Battista quando invitava alla conversione. Diceva così: «Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore» (Mt 3,3). È una voce che grida ancora nello smarrimento di oggi, dovuto alla crisi di fede. Si dice “Io credo in Dio, sono cristiano”. Ma la tua vita è ben lontana dall’essere cristiano; è ben lontana da Dio! Ma qui si tratta di tornare a Dio, convertire il cuore a Dio, e andare a Lui che ci aspetta. Questa è la predicazione di Giovanni: “Preparare l’incontro con questo Bambino che ci ridonerà il sorriso e scriverà la vera storia: quella fatta da Dio con i suoi piccoli. Quei piccoli, cioè, che troviamo intorno a Gesù che nasce: Zaccaria ed Elisabetta, Maria, Giuseppe, i pastori, che erano disprezzati e non contavano nulla. Sono i piccoli, resi grandi dalla loro fede, i piccoli che sanno continuare a sperare. La speranza è la virtù dei piccoli. I grandi, i soddisfatti non conoscono la speranza; non sanno cosa sia.
Sono loro i piccoli con Dio, con Gesù che trasformano il deserto dell’esilio, della solitudine disperata, della sofferenza, in una strada piana su cui camminare per andare incontro alla gloria del Signore. E arriviamo al dunque: lasciamoci insegnare la speranza. Attendiamo fiduciosi la venuta del Signore, e qualunque sia il deserto delle nostre vite diventerà un giardino fiorito. La speranza non delude! (Mercoledì, 7 dicembre 2016). Adoriamo in silenzio!
NOSTRA RISPOSTA ALLA PAROLA
A) L’ascoltiamo in silenzio B) La meditiamo (ruminazione!)
“Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta!” La Parola è un seme da accogliere nel nostro cuore e custodire nel silenzio meditativo.
Seguono le nostre risonanze! Canto
C) Lasciamo sgorgare la preghiera (che vogliamo esprimere a voce alta)
– LODIAMO Gesù
– RINGRAZIAMOLO
– DOMANDIAMOGLI PERDONO E INTERCEDIAMO PRESSO DI LUI
III – GESU’ PASSA IN MEZZO A NOI E CI BENEDICE